NE JANG
LO YOGA DOLCE TIBETANO
In sostanza è adatto a tutti, compresi anziani e persone su sedia a rotelle.
Quest'attività si può svolgere ovunque ed è adatta a tutti ed è di facile apprendimento. Porta un beneficio a tutto il corpo perchè sfrutta l'inspirazione, la pressione e massaggio di parti del viso e del busto ed espirando allontana le tossine.
Mi sono formata al IATTM italia che si trova a Pomaia (Toscana), che è al sede ufficiale della Scuola di Medicina Tibetana in Italia.
Lo scopo del Nejang è agire a livello fisico, profondo e pratico, gli esercizi sono in tutto ''24 mosse'', per una durata di 30 minuti per sessione. Si può anche ripetere sia la mattina quando ci si sveglia che la sera prima di andare a dormire.
Il Nejang o yoga della auto guarigione è solo una parte dello yoga tibetano, che nel suo complesso è detto Tsa lung trulkhor, ovvero “ruota magica dei canali energetici”, e che è diviso in due parti, la pratica e lo yoga preliminare.
Il nejang è parte integrante di quest'ultimo, e mira a riequilibrare e sbloccare i blocchi energetici, causati da vari motivi, siano essi psicologici, fisici o di dieta: secondo la medicina tibetana, il corpo è attraversato da migliaia di canali dove corre l'energia vitale, per l'esattezza 72.000 canali, di questi ve ne sono 24.000 solari ed altrettanti lunari e altri 24.000 neutri.
Spesso i nostri canali si “annodano/intasano'' ma questi nodi possono essere sciolti dagli esercizi: meno nodi ci sono meno blocchi o problemi emotivi ci saranno nella persona.
Gli esercizi, che possono essere messi in atto da chiunque anche chi non sia più tanto giovane, si basano su movimenti elementari, che coinvolgono i muscoli del viso o gli arti superiori, in sincronia con il respiro, sfruttando i canali che attraverso un movimento esterno arrivano ad agire su un organo interno.
Si va dal massaggio dell'orecchio che serve a migliorare circolazione, organi di senso e funzioni renali, ai movimenti della lingua che agiscono sul cuore, fino ai gesti con le braccia per alleggerire il fegato, poi ci sono gli occhi, ben aperti, quasi strabuzzati, guardano nelle quattro direzioni andando in tal modo a riequilibrare le funzioni lacrimali, il fegato, il pancreas e le attività biliari.
E c'è il massaggio energetico della corona, la parte superiore del cranio, con il palmo della mano, che stimola la circolazione cerebrale rallentando al contempo l'ipo-attività intellettuale , sblocca la rigidità degli arti rendendo più flessibili e aiuta la respirazione.
La medicina tibetana non è solo curativa ma anche preventiva, infatti gli esercizi, una volta appresi, andrebbero ripetuti con costanza, per almeno 30/45 minuti tutti i giorni, in qualsiasi momento della giornata nella quale ci si senta volenterosi o che si possa esercitarsi tranquillamente.
Molto diffusa e apprezzata in Cina ben nota in India dove è presente anche nelle cliniche specializzate, la tradizione medica tibetana non è conosciuta in Occidente quanto l'Ayurveda o la medicina tradizionale cinese.
Il benessere nella tradizione tibetana si fonda su quattro elementi: dieta, stile di vita, cure mediche e pratica esterna (dove trova spazio il Nejang).
La principale autorità in Occidente in materia di tradizione medica e yogica tibetana è Nida Chenagtsang.
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